L’articolo intende affrontare il tema della cura come therapeia, la quale interessa la persona nella sua complessità e si accosta metaforicamente all’arte del rammendo: l’educatore attua una forma di aiuto pedagogico che si prende cura delle “ferite dell’esserci”. Per farlo, egli è esposto al silenzio del dolore, che paralizza la persona nella ferita (Romano, 2014). Tuttavia, potrebbe essere il silenzio anche uno strumento educativo di avvicinamento vigile e ascolto della persona vulnerata (Bellingreri, 2010), oltre che luogo nel quale praticare spazi di cura sui da parte dei professionisti. Dal punto di vista pedagogico, il silenzio vive infatti una duplice cornice: da un lato, è definito come forma di assenza, mancanza o chiusura, dall’altro, si manifesta come incontro con la propria interiorità e luogo di rigenerazione (Crotti, 2023). Cercheremo quindi di mostrare che se il dolore toglie la voce, è nell’accompagnamento silenzioso, che si possono aprire nuovi respiri.
Il silenzio e la cura che ripara
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  Crotti M. (2023) "Il silenzio e la cura che ripara
", Journal of Health Care Education in Practice, 5(1), 13-21. DOI: 10.14658/PUPJ-jhcep-2023-1-3  
  Year of Publication
              2023
          Journal
              Journal of Health Care Education in Practice
          Volume
              5
          Issue Number
              1
          Start Page
              13
          Last Page
              21
          Date Published
              05/2023
          ISSN Number
              2612-6818
          Serial Article Number
              3
          DOI
              10.14658/PUPJ-jhcep-2023-1-3
          Section
              Special Section
          