Esiste uno spazio di sosta e sospensione, uno spazio di separatezza e duplice permanenza tra il qui ed ora e l’altrove e chissà quando, uno spazio in cui i significati e le attribuzioni possono essere ribaltate, ricombinate, rinnovate, uno spazio in cui è possibile rinominare gli eventi e l’esperienza, riordinarla, risignificarla, ricucirla se strappata o lisa. È lo spazio liminale del racconto, che proprio dalla natura finita dell’essere umano prende origine e così del suo limite, della ferita esistenziale e della sua fragilità sa prendersi cura. Rispecchiamento, immedesimazione, identificazione, allontanamento, diniego, denuncia, disvelamento, scoperta, conoscenza, meraviglia, contemplazione, rivoluzione sono solo alcune delle dinamiche che possono comporre un lieve e silente, intimo e nascosto processo di cura del sé e dei propri vuoti, per chiunque abbia a frequentare la dimensione della narrazione e del racconto.
Storie, racconti e cura di sé. Per una pedagogia della narrazione del limite.
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Brancaleoni G. (2023) "Storie, racconti e cura di sé. Per una pedagogia della narrazione del limite.
" Journal of Health Care Education in Practice, 5(1), 83-90. DOI: 10.14658/PUPJ-jhcep-2023-1-9
Year of Publication
2023
Journal
Journal of Health Care Education in Practice
Volume
5
Issue Number
1
Start Page
83
Last Page
90
Date Published
05/2023
ISSN Number
2612-6818
Serial Article Number
9
DOI
10.14658/PUPJ-jhcep-2023-1-9
Section
Special Section