Il Mutismo Selettivo: un disturbo così difficile di cui parlare. Quale ruolo per l’educatore professionale? Uno studio su caratteristiche cliniche, credenze e strategie di coping.

Abstract

Introduzione: Il Mutismo Selettivo (MS), rientra oggi tra i Disturbo d’ansia ed è caratterizzato dalla costante incapacità di parlare in situazioni sociali specifiche, in assenza di un disturbo strutturale del linguaggio. Il modello eziopatogenetico più accreditato appare di natura multifattoriale e il trattamento di prima linea è la psicoterapia, in particolare l’intervento di matrice cognitivo- comportamentale integrato, con uno specifico focus sulla riduzione dei sintomi ansiosi e sul miglioramento dell’espressione delle emozioni. Obiettivi: Il presente lavoro si è posto l’obiettivo di meglio chiarire le caratteristiche cliniche e psicologiche di un gruppo di adolescenti con MS attraverso uno studio trasversale e di indagare esito, fattibilità e accettabilità di una terapia residenziale attraverso uno studio longitudinale. Metodi: La valutazione testistica è stata somministrata online e ha compreso sia strumenti standardizzati volti ad indagare la psicopatologia (ansia, inibizione sociale, regolazione delle emozioni) già presenti in letteratura, sia domande costruite ad hoc per lo studio qui presentato (caratteristiche di coping e auto ed eteropercezione). Risultati: Allo studio hanno partecipato 17 giovani (età media di 16,7±3,2 anni), 5 hanno risposto alla valutazione di follow-up (studio longitudinale). Il 71% dei partecipanti non ha nessun rapporto amicale e il 23,5% ha abbandonato gli studi. Il campione presenta una preponderanza di sintomi ascrivibili al disturbo d’ansia sociale (YAM-5 media 14,0±3,7), presenta difficoltà di regolazione delle emozioni (DERS totale media 66,59±9,5) ed elevata inibizione sociale (SIQ-15 media 36,1±4,9). In una scala da 1 a 10 le emozioni più rappresentative sono risultate l’imbarazzo (media 9,41±1,0) e la vergogna (media 9,1±1,4) con una moderata percezione di bisogno di aiuto (media 7,2±1,8). Dallo studio longitudinale si osserva una riduzione significativa della sintomatologia ansiosa (t 4,557 p 0,01) al T1 con un inatteso aumento della sintomatologia ascrivibile al MS (t -3,92 p 0,02), forse dovuto ad una maggiore consapevolezza. Si è inoltre osservato un miglioramento nella regolazione delle emozioni (t 4,52 p 0,01) e una minor inibizione sociale (t 4,99 p 0,01). Anche per quanto riguarda l’intensità delle emozioni esperite, si osserva una riduzione significativa di imbarazzo, vergogna e senso di impotenza, con una significativa riduzione della percezione di aver bisogno di aiuto alT1. Discussione: I risultati confermano le difficoltà di regolazione delle emozioni, l’inibizione sociale e la preponderanza di sintomatologia ansiosa nei giovani che soffrono di MS. Dallo studio longitudinale si osserva come la Terapia residenziale non solo sia fattibile, ma sembra anche aver determinato importanti cambiamenti nella psicopatologia. Vi è un impellente bisogno di incrementare le ricerche sulla cura del MS al fine di accelerare il processo di uscita dal silenzio e il recupero di un vivere pieno e soddisfacente.

Year of Publication
2024
Journal
Journal of Health Care Education in Practice
Volume
6
Issue Number
1
Start Page
165
Last Page
180
Date Published
05/24
ISSN Number
2612-6818
Serial Article Number
17
DOI
10.14658/PUPJ-jhce-2024-1-17
Issue
Section
Articles